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Sarà grazie al contributo economico della comunità cinese di Prato e nella fattispecie del Tempio Buddista della nostra città che una studentessa cinese dell’ITEPS “Dagomari” potrà partecipare al Treno della Memoria ad Auschwitz, organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il Museo della Deportazione e Centro di Studi sulla Resistenza di Figline: Luisa Xu si aggiungerà così agli altri otto alunni (numero standard per ciascuna scuola) dell’Istituto di via Reggiana, i quali dal 20 al 24 gennaio, accompagnati dalla prof.ssa Annalisa Mistichelli, prenderanno parte al viaggio (giunto ormai alla sua undicesima edizione) che vede protagonisti circa 500 ragazzi delle scuole medie superiori toscane, 60 docenti e 60 giovani universitari - unitamente ai rappresentanti di ANED, ANPI, ANEI, delle comunità ebraiche, di rom e sinti, delle associazioni LGBT - in una esperienza  che li porterà a visitare i campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau in Polonia assieme ai testimoni sopravvissuti.

Insieme a Luisa (che già due anni fa, in rappresentanza del “Dagomari”, partecipò alla presentazione del catalogo in cinese del Museo della Deportazione, svoltasi alla Fiera del Libro di Torino) partiranno dalla stazione di S,M.Novella anche Marco Buracchi, Sabina Di Stasi, Rachele Gazzari, Alessio Guidi, Giuseppe La Placa, Letizia Marino, Elisa Napolitano, Linda Prunecchi. I ragazzi hanno partecipato nei mesi scorsi a numerosi incontri di preparazione (che hanno interessato in totale 26 alunni) per poter affrontare nella maniera più consapevole questo impegnativo appuntamento con la memoria di una delle pagine più tragiche della storia del ‘900

L’intervento economico con cui il Tempio Buddista ha consentito a Luisa Xu di prender parte al viaggio si è reso possibile in virtù dei contatti stabilitisi per l’occasione con la comunità cinese, grazie anche all’interessamento delle prof.sse Paola Martini – che da vari anni si occupa di cultura ebraica e didattica della Shoah – e Gianna Cecchi, coordinatrice di classe.

Va detto che non è certo questa la prima esperienza di collaborazione che il “Dagomari” (scuola tradizionalmente frequentata da numerosi studenti provenienti dalla Cina) instaura con la comunità orientale pratese, dai laboratori linguistici alle varie attività di integrazione e di mediazione interculturale, facendo dei propri alunni di origine cinese un elemento di arricchimento della realtà scolastica e territoriale (è anche il caso recente degli alunni del progetto “Pollici”, che coltiva l’ambizione di creare un ponte di reciproca conoscenza fra comunità cinese e pratese, meritando peraltro l’interessamento costante di una testata free press come il Chinese Overseas Newspaper).

Ma la specificità di quest’ultimo episodio legato al Treno per Auschwitz risulta evidente, contribuendo a un processo di integrazione che coinvolge la sensibilità civica anche su un piano di memoria storica. L’obiettivo di questo incontro fra il “Dagomari” e il Tempio Buddista è infatti quello di diffondere anche nella comunità cinese della nostra città la conoscenza delle tragiche vicende della deportazione nei lager, della persecuzione degli ebrei e delle altre varie tipologie di cittadini destinati dal nazismo allo sterminio. In tal senso al rientro dal viaggio sono previsti specifici momenti di testimonianza e di pubblica “restituzione” alla comunità del Tempio dell’esperienza vissuta dalla studentessa cinese partecipante al Treno. Non va peraltro dimenticato che anche il popolo cinese, durante la Seconda guerra mondiale, fu vittima dei campi di concentramento, a seguito dell’invasione ed occupazione del proprio territorio da parte delle truppe giapponesi. Né mancarono alcune centinaia di cinesi residenti in Italia che furono deportati nei campi d’internamento fascisti.

Intanto un’altra occasione di reciproco coinvolgimento è in fase di avvio, con la realizzazione di un docufilm (“Alla ricerca di Feilong”) che godrà di un importante finanziamento del MIUR e sarà in larga parte girato nella cosiddetta Chinatown: un progetto che nasce per far riscoprire le tradizioni cinesi che le nuove generazioni non conoscono e per far meglio apprezzare la cultura della Cina ai cittadini pratesi.

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