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E’ destinato alla realizzazione di un percorso didattico interno alla Casa Circondariale de “La Dogaia” di Prato il Progetto: “Non è mai … tardi”, finanziato nell’ambito dei Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 (Avviso MIUR Prot. 2165 del 24-02-2017) – con cui l’ITEPS “Paolo Dagomari” di Prato, che nel carcere cittadino gestisce corsi di istruzione tecnica e professionale, intende stimolare l’espressività artistica, teatrale, pittorica e musicale degli studenti ristretti, così da favorire opportunità di socializzazione, crescita culturale e responsabilizzazione del singolo all’interno di gruppi comunitari, formati da adulti e giovani adulti sottoposti a restrizione della libertà personale: il tutto attraverso interventi di integrazione e sostegno all’uscita dal circuito detentivo nelle scuole carcerarie.

Due i moduli, “Learn Freely - Impariamo Libera-mente” 1 e 2, che sono stati programmati per i 14 studenti coinvolti dal progetto. Gli interventi didattici specifici sono stati pensati in base alla rilevazione dei bisogni reali presenti nel contesto operativo. Nella fattispecie, la sede in cui opera l’ITEPS “P. Dagomari”, all’interno della Casa Circondariale “La Dogaia”, è un reparto particolare in cui le attività culturali di socializzazione, integrazione, e la nuova consapevolezza o creazione di nuovi cittadini, sono oggetto di una richiesta continua.

I soggetti coinvolti sono estremamente diversificati, sia per età sia per background culturale e richiedono, prima di tutto, la possibilità di acquisire una rinnovata capacità di comunicazione nell’ambiente sociale d’interazione in cui si trovano e, in secondo luogo, di conseguire il diploma di istruzione superiore, sia per colmare le varie lacune culturali e potersi relazionare in maniera migliore col contesto di vita (o seguire, anche a distanza, i propri figli negli studi), sia per poter realizzare, attraverso il percorso scolastico intrapreso, un miglioramento nelle condizioni psicologiche e relazionali.

Il progetto punta a integrare il percorso scolastico interno alla Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato, con attività di pratica teatrale, artistica e musicale/strumentale, valorizzando e consolidando esperienze già in atto e sviluppando competenze chiave di cittadinanza in funzione di un aumento della partecipazione e del coinvolgimento agli interventi trattamentali dei soggetti in restrizione di libertà personale.

Favorire lo studio della pratica artistica, teatrale e musicale-strumentale, assecondando interessi e predisposizioni degli alunni, significa creare opportunità di socializzazione, crescita culturale e responsabilizzazione del singolo, nonché sviluppare consapevolezza ed espressività culturale attraverso la rappresentazione del testo teatrale scelto e creato in plenaria dagli utenti ed accompagnato da brani musicali selezionati.

La costruzione del testo e la realizzazione artistica e scenografica si concretizzerà utilizzando metodologie innovative ed alternative rispetto alle tradizionali lezioni frontali, così da favorire l’inclusività attraverso attività laboratoriali, promuovere il lavoro di gruppo ed una maggiore socializzazione e motivazione nello stare insieme a scuola, stimolare l’aiuto reciproco, ridurre i gap culturali di partenza, migliorare il dialogo tra pari, eliminare le barriere con i docenti.

L’attività consentirà inoltre di accrescere (e certificare) le varie competenze acquisite: da quelle cognitive, disciplinari, professionali a quelle metacognitive (consapevolezza e controllo dei propri processi di apprendimento; pieno possesso di abilità di studio) da quelle trasversali (padronanza nel prendere decisioni, relazionarsi, affrontare e risolvere problemi, sviluppare soluzioni creative) a quelle tecnico-professionali (saperi connessi all’esercizio delle attività operative).

I moduli, riformulati e integrati col sottotitolo “#STORIESBARRATE. Un giorno in pretura” puntano direttamente a realizzare momenti di improvvisazione teatrale, anche comunicando e recitando nelle lingue regionali e/o straniere di provenienza. In questo modo si vuole favorire l’emersione della creatività dei singoli, valorizzando esperienze ed emozioni espresse tramite una varietà di mezzi quali la musica, la letteratura e le arti visive e dello spettacolo. L’obiettivo è quello, insomma, di accrescere l’attrattività della scuola, non solo in quanto principale agenzia formativa, ma altresì come centro di aggregazione e come luogo nel quale realizzare significativi momenti relazionali, anche per favorire l’instaurarsi della cultura del rientro in formazione per studenti dalle specifiche caratteristiche come quelli in regime di restrizione delle libertà personali.

Le lezioni, di carattere collettivo, si sviluppano prevalentemente mediante attività pratica di recitazione (dall’improvvisazione teatrale all’empatia con personaggi emblematici), con ampio utilizzo della didattica laboratoriale e cooperative learning.

 

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